Personaggi e Interpreti
Lista dei Brani (anteprime)
testi e musiche Daniele Goldoni
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1
.....quando il sipario si apre 2.27"
Download track Lyrics.....quando il sipario si apre –2.27"
...il silenzio
accecante
nel buio della sala
quando si apre il sipariotesto e musica: Daniele Goldoni
chitarra: Stefano Liuzzo
percussioni: Enrico Caimi
voce, flauto: Daniele Goldoni -
2
Interpretazioni 5.26" (incorporato da SoundCloud)
LyricsInterpretazioni –5.26" (incorporato da SoundCloud)
testo e musica: Daniele Goldoni
batteria: Diego Tininini
basso elettrico: Nicola Vicini
chitarra: Stefano Liuzzo
voce, flauto: Daniele Goldoni -
3
Un amico 4.50"
LyricsUn amico –4.50"
Un Amico
Qualche rivolo di noia
Bagna le tempie della giornata
Il sole, una sirena, un salice, una siepe
E un sapore salmastro di polvere e di pepe
Il timido arabesco del volo di una vespa
Il ritmo affaticato di un giorno di vacanza
Per l’afa mi è venuto un leggero mal di testa
Svaniscono i contorni delle cose nella stanza
L’ozio è una venere sinuosa
Da troppo spazio alla commiserazione
E tu mi vieni a chiedere parole di conforto
Complicità d’amico e anche un po’ di comprensione
E io cosa ti dico per fingere interesse
E io cosa m’invento per fingere attenzione?
Invece il mio pensiero è a oceani di distanza
Senza che tu lo sappia già naufrago lontano……sopra un bastimento di anime migranti
occhi scavati e fissi leggono il mare
hanno lasciato a casa un figlio morto per fame
nelle pupille speranza di arrivare
di un sorso di sole
di un orizzonte migliore
su cui riposare
sulla tavola poco pane e un pezzo di formaggio
alla finestra è di scena la vita
passeggia piano e distinta la domenica mattina
mio padre mi parla con parole da saggioTesto e musica: Daniele Goldoni
Foto: Daniele Bottura
Stefano Liuzzo: chitarre
Enrico Caimi: percussioni
Gianluca Zaniboni: basso, piano
Daniele Goldoni: voce, chitarratesto e musica: Daniele Goldoni
chitarre: Stefano Liuzzo
percussioni: Enrico Caimi
basso, piano: Gianluca Zombini
voce, chitarra: Daniele Goldoni -
4
Pumelio's Blue (un paese senza piazza) 4.09"
LyricsPumelio's Blue (un paese senza piazza) –4.09"
Pumelio’s Blue (un paese senza piazza)
Nuvole nuove
Come di quando c’è il sole
Eppure…piove
Tramonti di legno
Nello sbadiglio del cielo di marzo
Scherzo d’inverno
Di quaresime quiete
Sapore di salvia
Affamati
Dalla sete
Giungla e parole
Fame poca e futurismo
Pause pigre di andirivieni
Surrealismo di tango nel profumo delle viole
In posti altrui occupati
Clandestinamente
Ali lievi e velate per volare davvero
Nell’attimo eterno di un niente
Due pensieri
Uno a venire
Uno ad andaree vele, vele,vele,vele,vele
vele
senza navigareDi questo e poco altro oggi mi cibo
E il sole non asciuga l’umida voglia di altroveTesto e musica: Daniele Goldoni
Foto: Daniele Bottura
Stefano Liuzzo: chitarre
Daniele Goldoni: voce -
5
Un sognatore 6.29"
LyricsUn sognatore –6.29"
Un sognatore
La zanzara a reazione
Su cui stanotte ho volato
Sta bevendo del burbon
Nella sala da bagno
Ho caricato a salve
Il mio cuore e il mio fiato
E prendo parte al comizio
Delle rane dello stagnoCamaleonti in bermuda
Spaccian spezie ai burattini
La rosa nel calzino
Sta iniziando ad arrossire
Un trold e un tacchino
Cavalcano due cani
Orologi a salve
In un bagno di sudoreMani di luna piena
Tra pagine di rumore
Prendono e mordono
Mi soffocano appena
Senti rane gracidare
Ma ancora non sai
Cosa sia esser ranaTesto e musica: Daniele Goldoni
Foto: Barbara Montanari
Enrico Caimi: percussioni
Stefano Liuzzo: chitarra
Gianluca Zaniboni: basso
Daniele Goldoni: voce, chitarra, pincullo -
6
Autoritratto 6.40"
LyricsAutoritratto –6.40"
Autoritratto
Musica: Daniele Goldoni
Foto: Elia Scanavini
Stefano Liuzzo: chitarra
Enrico Caimi: percussioni
Daniele Goldoni: flauto -
7
La regina delle fate 5.32"
LyricsLa regina delle fate –5.32"
La regina delle fate
Il signor Nessuno non ha da fumare
Nel bar della piazza tra un po’ lo troverai
Ha aspettato tre anni che cadesse la neve
Ma in un bar, gli hanno detto, non è nevicato maiSe il sole non scotta e non ti scoccia camminare
Puoi raggiungere l’argine e dall’argine giù al fiume
Muratori di fango lo chiamano mare
Su cammelli alati ne cavalcano le duneIl ladrone inciampa nella fine del mese
Ha lasciato il suo nome crocefisso su un’antenna
La fabbrica di chiodi è in cerca di personale
Ha una moglie interinale che lui chiama MadonnaLa vendetta è invecchiata a furia di aspettare
La rabbia del lupo è grande però
Mia figlia nel letto di un qualsiasi qualcuno
Ogni tanto si chiede se mai ritorneròNon ricordo in che autunno passò per il paese
La regina delle fate, io da allora l’ho seguita
Ho lasciato ciò che avevo, quella gente, quelle case
“Non ho nulla” le ho detto “ma tua è tutta la mia vita”testo e musica: Daniele Goldoni
arrangiamenti: Giovanni VarelliIrish Donkey Derby:
chitarra: Bruno Solci
fisarmonica: Mirko Bianchi
bodhran: Fabio Negri
whistlets, uillean pipes: Giovanni Varellivoce, flauto trad. irlandese: Daniele Goldoni
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8
Approssimazioni di coppia 3.50"
LyricsApprossimazioni di coppia –3.50"
Approssimazioni di coppia
Saxofoni afoni e luci in questo bar
Troppe zanzare
Troppa gente
Non sento se ci sentono parlareA litigare mi preparo, anche tu
Armi i tuoi pensieri
Per cercare
Amore o riparoOcchi acerbi e sorriso
Di rosa, forme in fiore
Rapito rimango a guardare le tue mani
Affacciate sul mio visoRincasiamo richiusi in umori
E giubbotti
Alla fine di un giorno in cui forse
Ci siamo sfioratiTesto e musica: Daniele Goldoni
Foto: Walter Zanardi (tratta da Legàmi)
Diego Tininini: marimba
Stefano Liuzzo: chitarra
Enrico Caimi: percussioni
Daniele Goldoni: voce, flautotesto e musica: Daniele Goldoni
marimba: Diego Tininini
chitarra: Stefano Liuzzo
percussioni: Enrico Caimi
voce, flauto: Daniele Goldoni -
9
Il buco 3.19"
LyricsIl buco –3.19"
Il buco
musica: Daniele Goldoni
chitarra: Stefano Liuzzo
percussioni: Enrico Caimi
flauto: Daniele Goldoni -
10
Un disoccupato 5.09"
LyricsUn disoccupato –5.09"
Un disoccupato
Questa luna lucida che si specchia nel legno
Questo segno di fumo, d’improvvisa poesia
Che mi pulsa nei piedi per le strade di Roma
Questo vento diverso che prima non c’era
Questa voce di vino non sembra la mia
Sul cuscino su cui si riposa la seraTornerò ancora a casa per vederti di spalle
Per vederti la schiena e immaginarmi uomo
E un lavoro ance oggi l’ho mancato di poco
E un gioco di luci e sirene in lontananza
E la mancanza di ciò che noi forse eravamo
Accarezzerà il silenzio di noi due in una stanzaQuante volte il vento potrà ancora cambiare
Senza che questo mare non si agiti un poco?
Senza che finalmente non mi possa arrivare
Una folata di freddo per scaldarmi davvero
Differente fiducia, un solletico cieco
Per ricordarmi davvero che una volta io erotesto e musica: Daniele Goldoni
chitarra: Stefano Liuzzo
voce: Daniele Goldoni -
11
Dedalo dadaista (in un incubo borghese) 5.12"
LyricsDedalo dadaista (in un incubo borghese) –5.12"
Dedalo dadaista (in un incubo borghese)
musica: Daniele Goldoni
arrangiamenti: Nicola Ferraresii solisti laurentini:
clarinetto basso: Nicola Ferraresi
trombone: Davide Azzini
sax alto: Giampaolo Tomasi
tromba: Mauro Sereni -
12
14/05/’95 6.18"
Lyrics14/05/’95 –6.18"
Na gaiola da noite talvez ela fosse ainda mais bela
Naquela sala o seu silêncio velava invisível
Deitado naquela cama sonhava os sonhos passados
E uma vida de olhares que girava ao seu redor
Mesmo alí na sua frente, ele parecia distante como um estrela
Parecia dizer alguma coisa, mas boca estava imóvel
Os olhos dele fechados estavam, quietos enfim
E deles ela já sentia a falta naquele momento
Ela queria realmente ter podido falar
Mas a luz, a noite e a voz estavam mudas
O calor de seus lábios em seu rosto frio
Queimavam o gelo que agora ele tinha por dentro
Ele não acordava de seu doce dormir
Em seu rosto descançavam as alegrias passadas
As angústias, os minutos, o destino e o amor nos quais acreditou
E numa calma já distante se encontrava então todo sentido
Por horas permaneceram na mesma posição
Não passava o tempo e o tempo não bastava
Se nele tinha somente a paz, nela esplodia a coração
A noite substituiu o dia, mas isso a quem importava?
Então uma luz mais forte despertou-a de toda ilusão
E algumas lágrimas entre os dedos eram só o que lhe restava
Ainda sem palavras, pois melhor diz, quem cala
Aquilo que lhe era reservado representava nada maisNella gabbia della sera lei era forse anche più bella
Nella stanza il suo silenzio vegliava invisibile
Gli occhi di lui erano chiusi e finalmente quieti
E lei già da quel momento ne sentiva la mancanza
Lì di fronte le sembrava più lontano di una stella
Pareva dire qualcosa, la bocca era immobile
Disteso sul letto sognava tutti i sogni passati
E una vita di sguardi rimbalzava nella stanza
Lei avrebbe voluto davvero provare a parlare
Ma la luce, la sera e la voce sembravano mute
Il calore delle labbra sulla fronte di lui fredda
Le infuocavano il gelo che portava ora dentro
Lui non s’era svegliato dal suo quieto dormire
Riposavano sul viso anni di gioie andate
Le ansie, i minuti, il destino e l’amore che crebbe
In una calma distante stava ora ogni senso
Per ore rimasero ancora nella stessa posizione
Non passava il tempo ed il tempo non bastava
A lei scoppiava il cuore, in lui c’era solo pace
La notte s’inchinò al giorno, ma non era importante
La luce ora più forte svegliò ogni illusione
Ed un pugno di lacrime in mano era ciò che restava
Ancora senza parole, ma parla meglio chi tace
Ciò che li aspettava poi sembrava fosse niente.testo e musica: Daniele Goldoni
basso: Carlo Scarbolo
chitarra: Stefano Liuzzo
percussioni: Enrico Caimi
voce, flauto: Daniele Goldoni -
13
Colui che aspetta... 3.59"
LyricsColui che aspetta... –3.59"
Colui che aspetta
Pazienza e pena
appena pieno di pensieri
seriamente sereno
o
stancamente vitalesenza fame di cui potermi riempire
parole pocheil resto
è....testo e musica: Daniele Goldoni
chitarra: Stefano Liuzzo
voce, flauto: Daniele Goldoni -
14
Un poeta del quotidiano 8.24"
LyricsUn poeta del quotidiano –8.24"
testo e musica: Daniele Goldoni
chitarra: Stefano Liuzzo
percussioni: Enrico Caimi
voce: Daniele Goldoni -
15
Tre vite, una sola... 3.03
LyricsTre vite, una sola... –3.03
Tre vite, una sola…
musica: Daniele Goldoni
percussioni: Enrico Caimi
flauto: Daniele Goldoni -
16
L'Attore 3.42"
LyricsL'Attore –3.42"
L’Attore
Ogni passo che si calca sulle tavole d’un palco
Ha in sé il gusto di una rima da baciar
Che s’intreccia tra le pause e la postura
Nelle pieghe d’un discorso scivolando se ne vaDanzo ad ogni movimento fiero e lento come un falco
Come un tango che ti tenta in riva al mar
Non m’importa quanto pesi la paura
Bevo anche l’ultimo sorso dell’effetto che mi faE vedo voi che venite a me
Vedo i visi che s’avvolgon dietro i veli dei mantelli
Per far finta di sembrar ciò che non si è
Mentre il trucco e la finzione
Sono i fili che rivelano la trama della mia identitàSe si accendono le luci e si levano gli orpelli
Una vera distinzione ormai non c’è
Tra la vita che si recita e il copione che si vive
Cosa sia vero o finzione non si saMa intanto voi venite a me
Voi venite per cercare nello specchio del mio viso
Il riflesso di una vostra ambiguità
Io vi mostro come vivere sereni e in equilibrio
Proprio al centro della scena in cui si èPersonaggi e interpreti, un destino condiviso
In un vincolo che non si scioglierà
Che io vedo dentro e dietro i vostri visi
Mentre i vostri sguardi rubo e li porto via con meE vedo voi che venite a me
Spettatore a pagamento vi rimbocco i vostri sogni
Dondolandomi sopra un filo di lana
Lieto d’esser condannato a raccontarvi la mia storia
Dopo il triplice rintocco di campanamusica: Daniele Goldoni
percussioni: Enrico Caimi
flauto: Daniele Goldoni
Descizione dell’album
L’interprete entra nel personaggio nel quale entra lo spettatore, in un cerchio in cui è ben difficile distinguere le storie dei tre. Gli uni hanno bisogno degli altri per dar senso alla loro esistenza: chi assiste alla rappresentazione cerca un pezzo di sé nello spettacolo che gli mostra il suo io quotidiano; chi interpreta recita una parte che altri hanno scritto per lui; chi è interpretato è in realtà frutto di una creazione che risponde all’esigenza di essere in un mondo ed in un modo che gli altri si aspettano da lui.
Dove finisce dunque la finzione e dove comincia l’autenticità? Chi non si finge personaggio per interpretare la parte del sé che deve o vuole essere?
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